Onorevoli Colleghi! - Negli ultimi anni si sono gradatamente affermate nella nostra società, coinvolgendo un numero sempre maggiore di individui, una serie numerosa di discipline, stili di vita, pratiche e regole comportamentali che mirano al benessere e al miglioramento della qualità della vita attraverso la stimolazione delle risorse vitali dell'individuo.
      Il campo, già vasto, della cura della propria persona e del suo benessere si è ulteriormente arricchito grazie a una diffusione sempre maggiore e capillare di pratiche, abitudini, comportamenti e conoscenze di sempre maggiore dominio pubblico.
      Attività quali lo shiatsu, lo yoga, la riflessologia plantare, il reiki, la consulenza nutrizionale si stanno progressivamente affermando e sono ormai molto diffuse, come dimostra il rilevante numero di istituti di formazione, le migliaia di operatori del settore e soprattutto l'enorme quantità di persone che si rivolgono ad esse per ottenere un benessere psicofisico.
      Il settore riguardante le attività rivolte alla cura e alla salvaguardia del benessere degli individui è da sempre, e deve continuare ad essere, un campo particolarmente delicato, un settore nevralgico, evidentemente connesso all'area della salvaguardia della salute; per questo necessita di essere particolarmente monitorato ed è indispensabile garantire livelli massimi di sicurezza, affidabilità e prestazioni ottimali.
      La salute dei cittadini e la necessità di garantirla al meglio delle proprie possibilità devono essere un obbligo inderogabile

 

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per il legislatore di una società moderna ed evoluta. Una politica sanitaria attenta e, più in generale, di conseguenza, l'attenzione verso tutte le attività che possono riguardare il benessere dei cittadini, l'offerta e le risposte che un sistema nel suo complesso può dare rispetto alle aspettative legittime di ogni cittadino, sono impegni a cui un sistema politico, istituzionale, organizzativo e gestionale nel suo complesso deve saper corrispondere adeguatamente.
      Ne consegue che, sia dal punto di vista dei controlli che dell'offerta dei servizi, l'impegno deve essere massimo. In questo scenario, per ciò che riguarda specificatamente le attività inerenti alla cura del benessere, diventa fondamentale garantire per gli operatori del settore un percorso formativo adeguato, selezionato e verificato. Non è sostenibile lasciare alla libera iniziativa, scevra da opportuni controlli e dalla necessaria formazione, attività così delicate inerenti al benessere e alla salute della popolazione.
      In questo quadro è fondamentale chiarire che attività come lo shiatsu, lo yoga, la riflessologia plantare, il reiki, la consulenza nutrizionale, pur avendo, come detto, un legame evidente con la tutela della salute, non hanno nulla a che vedere con le pratiche mediche convenzionali e non possono con queste essere confuse.
      Di qui l'opportunità di chiamarle discipline del benessere in generale, pur riconoscendo in tutte il principio comune dell'approccio olistico alla persona.
      Per diversi aspetti, dunque, di fronte a una realtà di settore in continua evoluzione appare oggi evidente l'urgenza di una legge nazionale, che, come già accaduto in altri Paesi, disciplini tutte queste attività in modo da garantire in primo luogo la qualità della formazione degli operatori del settore e quindi, conseguentemente, la qualità del servizio prestato, e in secondo luogo da evitare pericolose confusioni e sovrapposizioni tra discipline del benessere e pratiche mediche tradizionali.
      È assolutamente necessario evitare in questo senso confusioni di alcun genere: la cura del proprio benessere e la scelta di un approccio diverso nei riguardi della propria persona, della propria interiorità, non deve essere confusa con l'intervento medico, con i compiti, le responsabilità e l'attività della medicina tradizionale. La prima non può evidentemente escludere la seconda, né sostituirla in alcun modo.
      Certo il ricorso a pratiche come lo shiatsu, lo yoga, la riflessologia plantare, il reiki, la consulenza nutrizionale può affiancare il ricorso alla medicina tradizionale, può rivelarsi utile per il benessere complessivo della persona, per un suo migliore atteggiamento nei confronti degli eventi della vita.
      D'altra parte la necessità e l'opportunità insieme di presentare una proposta di legge mirante a disciplinare in modo organico le diverse discipline di un settore come quello della cura del proprio benessere è sostenuta anche da altre motivazioni, non ultima quella di regolamentare una serie di professioni già esistenti e praticate da tempo nel nostro Paese, riconoscendo così la possibilità di nuove prospettive professionali, in un mercato, come quello del lavoro, in cui la domanda continua a essere in costante aumento.
      Più in particolare, con la presentazione di questa proposta di legge si propone di definire la nuova figura professionale di «operatore delle discipline del benessere», di istituire un Registro nazionale degli operatori della disciplina del benessere a tutela della qualità della prestazione e dell'interesse del cittadino utente, di istituire percorsi formativi continui per gli operatori del settore, di definire le linee guida per la formazione di base e criteri di comportamento riconoscibili e omologabili per tutti gli operatori del settore, di adottare un codice di deontologia professionale e i necessari meccanismi di monitoraggio delle attività degli operatori del settore, nonché di istituire nuove aree di lavoro e di integrazione per le nuove etnie presenti sul territorio nazionale.
 

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